SimCity – Anteprima

Il 2013 è un anno particolare per noi videogiocatori. Dopo un 2012 abbastanza povero almeno numericamente di uscite importanti, guardando ora il calendario troviamo circa una decina di date segnate addirittura come cruciali per l’intero mercato. Non stiamo esagerando, alcuni giochi di prossimi a venire potrebbero davvero cambiare il mercato, segnandolo per lungo tempo. Con uno sguardo attento ai vari nomi poi, si capisce come molte IP che ci aspettano non siano giochi originali, ma seguiti o reboot di titoli usciti (chi più chi meno) anni fa.
Già, i reboot. Ripartire da zero, sottrarre di pari unità il numero a cui si era arrivati in più iterazioni e dare nuova linfa vitale a saghe e personaggi rivisitandone i concetti base con nuove idee e tecnologie. In quest’anno solare Davil May Cry è già riuscito con successo nell’opera, ma molti altri gloriosi nomi si preparano ad un prepotente rientro in scena, forti di un interesse già solido per il divertimento che ci hanno regalato in passato. Il 7 marzo sarà la volta di SimCity, annunciato da Electronic Arts quasi un anno fa, pronto a rimetterci sulla poltrona da sindaco alle redini di una città tutta nostra, da creare da zero, far crescere e a cui dare un’identità.

Beta, versione 2

La seconda versione Beta rilasciata da Electronic Arts mette a disposizione un tutorial sulla gestione della nostra città abbastanza completo, facendoci impratichire con le fondamenta della creazione e delle problematiche di base che potrebbero presentarsi in una partita. Completata la didattica, si passa ad una partita vera e propria con libero arbitrio, ma della durata massima di un’ora e con la maggior parte degli elementi edificabili bloccati. Molti dei pareri che già avevamo maturato durante la prima beta vengono a confermarsi, mentre ne nascono di nuovi che non vediamo l’ora di verificare una volta messe le mani sulla versione completa.

Gli elementi base che hanno caratterizzato la serie ci sono tutti,  ma chi ha seguito l’iter di sviluppo del nuovo SimCity attraverso le news rilasciate ha già capito che la forte impronta multiplayer ha influenzato, e tanto, le possibilità e gli strumenti dati al giocatore, e anche il design delle città da amministrare: il taglio con il passato in questo caso è netto, e ciò farà storcere il naso a più di un fan della serie. Nel pratico si notano subito dei limiti imposti, primo tra tutti i confini della città decisamente più ristretti rispetto a prima (tramite un perimetro quadrato semi trasparente che raccoglie lo spazio messo a disposizione), che ci obbliga a ben definire ogni nostra mossa prima di realizzarla sul terreno di gioco. Altro aspetto che salta agli occhi e “alle mani” è una semplificazione delle opzioni disponibili nell’interfaccia utente e nelle conseguenze delle scelte intraprese. Anche se nuovi fattori entrano in gioco, come ad esempio la direzione del vento di cui tener conto per lo spostamento dell’inquinamento dell’aria, altri spariscono, appiattendo l’esperienza. Vediamo nel dettaglio come sono andate le partite giocate.

Costruire la città

Si parte dalla regione che ospita alcune città come la nostra, collegate da un autostrada che farà da arteria principale per i collegamenti e che permetterà ai Sim di venire ad abitare sotto la nostra giurisdizione. Dallo sbocco autostradale potremo cominciare a costruire le strade che delimiteranno le zone adibite alla costruzione di edifici, sempre divise in tre macrocategorie: Residenziale, Industriale e Commerciale. Già qui notiamo come non sarà più possibile decidere a priori quale livello di zona piazzare, se a basso, medio o alto reddito, poiché l’evoluzione è stata resa dinamica e a seconda delle influenze vicine il valore dei terreni cambierà determinando quali edifici si svilupperanno nelle aree. Qui sorge il primo dubbio, visto che basta proprio poco ad aumentare il valore dei terreni basta poco.. un paio di parchi più o meno grandi ed il gioco è fatto. Se pensiamo alla fatica che fatta nei vecchi SimCity, a tutti gli accorgimenti che dovevamo prendere, rimaniamo un po’ spiazzati, il livello di sfida potrebbe abbassarsi di molto. Fortunatamente, prima che ci cadano le braccia, i commercianti lamentano l’assenza di acquirenti a medio reddito che alimentino la compravendita di quel tipo e la volontà dei Sim di aprire nuove attività. Anche l’industria ha qualche problema: richiede dirigenti con un buon livello di istruzione per aumentare quantità e pregio della produzione!

Bello vedere come come tali richieste si ricolleghino a vicenda: se l’industria produce di più richiederà negozi dove smaltire le merci, se apriranno nuovi negozi richiederanno una clientela sufficiente e così via… Ottimi spunti insomma per ripensare di continuo le strategie di costruzione cittadina, e non rendere statico l’ecosistema. La breve durata della beta non ci ha permesso di scoprire fino a che punto si spinga l’incidenza di tali richieste, rimandiamo quindi il giudizio alla recensione finale. Le risorse fondamentali alla nascita e crescita della città sono quelle che ci ricordiamo: energia elettrica, acqua e smaltimento rifiuti; tagliati in pieno i collegamenti per il trasferimento di queste, come tubi sotterranei o pali elettrici, tutto passerà attraverso le strade, visto che solo a ridosso di queste potremo piazzare zone e costruire edifici. Ci ha incuriosito come una sola cisterna idrica, unica disponibile per questo scopo, sia riuscita a fornire acqua per tutta la popolazione in tutta la durata della partita, anche a verso la parte finale dove ormai la cittadina ha raggiunto una discreta estensione. L’interfaccia di gioco ricorda quelle già viste, ma abbiamo faticato un po’ ad abituarci e a fare rapide selezioni, visto che molte opzioni si nascondono dietro tasti secondari, inglobati a loro volta nei tasti primari.

In ogni caso se ci dimenticassimo di provvedere a tali bisogni, i cari Sim abitanti non mancheranno di farcelo sapere, esprimendo opinioni visibili tramite nuvolette sulle loro case o attività, o protestando rumorosamente di fronte al municipio, dove una nostra collaboratrice ci farà il punto della situazione aiutandoci a sopperire alle mancanze o a problemi di sorta.

La gestione

L’interfaccia di gioco ricorda quelle di SimCity 3 e 4, ma abbiamo faticato un po’ ad abituarci e a fare rapide selezioni, visto che molte opzioni si nascondono dietro tasti secondari, inglobati a loro volta nei tasti primari. Non è ostica, ma neanche rapidissima. Qui viene in aiuto il motore grafico Glassbox che influenza positivamente la costruzione e il collocamento dei servizi pubblici, come vedremo più avanti. Diverse opzioni sono poi state inserite nei menù relativi agli edifici, che hanno ora una struttura più profonda a seconda dei servizi svolti e disporranno di upgrades per aumentarli. Facciamo l’esempio della scuola elementare che abbiamo piazzato in mezzo alla zona residenziale per raccogliere quanti più studenti possibili: riusciamo a far andare a scuola tutti ma presto vengono a mancare i posti nelle aulee, che scarseggiano.

Attraverso il menù di gestione della scuola selezioniamo e compriamo un upgrade, cioè un edificio aggiuntivo che ospiterà gli studenti in eccesso e lo collochiamo dove ci piace, personalizzando anche l’aspetto. Ci sono anche elementi a scopo puramente estetico, come cartelli e bandiere. Il sistema è semplicissimo e gradevole da vedere, e in un certo senso anche più realistico, ed andrà ad integrarsi con il resto degli edifici di servizio pubblico, come l’aggiunta di ciminiere ad una centrale elettrica per produrre più energia o una piattaforma di atterraggio per elicotteri dei pompieri per raggiungere prima gli incendi.

La scatola di vetro

Il motore grafico del gioco prende il nome di Glassbox, scatola di vetro, ed è stato sviluppato ad hoc per questo SimCity. Sul piano estetico non siamo rimasti sbalorditi, ma ce l’aspettavamo: i modelli poligonali sono abbastanza semplici e gli effetti grafici e particellari non eccellono per complessità e spettacolarità. Ce lo aspettavamo perché sappiamo bene che da tradizione i giochi per PC di Maxis (The Sims è l’esempio più lampante) sono giochi che puntano ad un mercato quanto più vasto possibile, anche in termini di età, e sarebbe inutile proporre una grafica spettacolare ma usufruibile solo da utenti appassionati che dispongano di una scheda video abbastanza potente. Sempre da tradizione il gioco è avvolto dalla usuale aura allegra e solare, con colori vivaci che contribuiscono a tenere i toni sempre sul simpatico, rendendolo come previsto adatto a tutti.

La parte del leone la fa il piano funzionale del motore grafico, dove traspaiono tutti gli sforzi degli sviluppatori nel creare pannelli di gestione sempre intuitivi dal punto di vista visivo, e constatiamo un assoluta riuscita. Consultare i pannelli è utilissimo nel farci capire ciò che chiediamo mostrandolo a schermo con effetti grafici sempre molto chiari nel messaggio; conoscere la distribuzione delle risorse, il valore dei terreni,  il grado di istruzione e quant’altro richiederà un paio di click e la visione della colorazione degli elementi: ottimo. Glassbox ci è utile anche nella disposizione di alcuni elementi come le fermate degli autobus, mostrando le aree che beneficeranno dei trasporti, non rischiando di piazzarne alcune inutilmente. Peccato per la realizzazione dei sims in giro per la città: creati in bidimensionale, peccano di una risoluzione troppo bassa ed animazioni veramente inguardabili. Potrebbe essere un difetto della beta, ma manca davvero pochissimo al rilascio della versione finale e non ci aspettiamo grossi cambiamenti.

Bello, speriamo

Dalla prova di questa beta possiamo trarre già un’opinione concreta di cosa può essere il reboot di SimCity. Anche se ci siamo dilungati abbastanza saranno molti gli aspetti da analizzare approfonditamente nella versione finale, come il multiplayer, uno degli elementi fulcro del gioco, su cui daremo un giudizio solo dopo averlo provato a pieno regime online con molti altri utenti. Costruire una città, anche con limiti di dimensioni imposti e qualche semplificazione di troppo, è sempre appassionante e coinvolgente, e grazie alle varie problematiche conseguenti dannatamente divertente. Il multiplayer è un’incognita che potrebbe dare quella marcia in più ed essere la migliore innovazione del brand, oppure incatenarci a meccaniche di gioco troppo limitanti e smorzare il divertimento (Dio ci salvi da un’integrazione social alla The Sims ultima specie). Il vero lato oscuro è però rappresentato dal livello di difficoltà, che ci è sembrato davvero troppo basso. I soldi sono facili da accumulare e le semplificazioni nella gestione economica riducono le problematiche a pochi parametri di cui tener conto; è il livello di sfida a perdere tanto rischiando di annoiare dopo visto e provato un po’ tutto sul piano dei contenuti.

Per quello che abbiamo visto però, siamo speranzosi che il prodotto finale possa essere valido e possa finalmente ridare in mano agli appassionati le chiavi della città, regalandoci il divertimento di gestirne una tutta nostra, che manca da tempo sugli schermi. Ci vediamo alla recensione!